sabato 17 ottobre 2009

Frankenstein: il rapimento


In attesa di definire le due scene principali dell'episodio, ho montato quella che sta in mezzo, il rapimento della bella da parte del mostro.
Si tratta di un "topos" narrativo e cinematografico, da Madame de Beaumont a King Kong, che non manca in nessuno dei film su Frankenstein dove la bella, solitamente, è la giovane fidanzata del dottore, possibilmente già in abito da sposa, come nel Frankenstein del 1931.
Ma se solitamente fra il "diversamente bello" e la fanciulla scocca l'amore, per la nostra creatura - con l'unica notevole eccezione, nel 1974, del film di Mel Brooks ("io sono... Sempre libera degg'io folleggiar...") - l'amore si direbbe proprio negato. La vendetta contro il proprio creatore stesso - che diventa ricatto nel film del '35 - spinge il mostro a questo gesto, non l'amore che pur tanto cercherebbe.

Ho costruito la scena in modo semplice, secondo un modello più volte sfruttato nel vecchio cinema: il mostro (Tristan) si arrampica al balcone, spia dalla finestra la bella (Lila) che ignara si spazzola allo specchio i fluenti capelli, si introduce nella stanza giungendole alle spalle...

Bravi come sempre i protagonisti; a questo proposito, mi scuso con Stella, non citata nel post precedente: devo a lei la costruzione e l'interpretazione dell'avatar dell'eremita. Grande Stella, che dopo l'Igor delle prime due parti riesce anche qui a risolvermi con grande efficacia un personaggio difficile, oltre che molto diverso - per fortuna! - dal suo solito aspetto.

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