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In attesa di definire le due scene principali dell'episodio, ho montato quella che sta in mezzo, il rapimento della bella da parte del mostro.
Si tratta di un "topos" narrativo e cinematografico, da Madame de Beaumont a King Kong, che non manca in nessuno dei film su Frankenstein dove la bella, solitamente, è la giovane fidanzata del dottore, possibilmente già in abito da sposa, come nel Frankenstein del 1931.
Ma se solitamente fra il "diversamente bello" e la fanciulla scocca l'amore, per la nostra creatura - con l'unica notevole eccezione, nel 1974, del film di Mel Brooks ("io sono... Sempre libera degg'io folleggiar...") - l'amore si direbbe proprio negato. La vendetta contro il proprio creatore stesso - che diventa ricatto nel film del '35 - spinge il mostro a questo gesto, non l'amore che pur tanto cercherebbe.
Ho costruito la scena in modo semplice, secondo un modello più volte sfruttato nel vecchio cinema: il mostro (Tristan) si arrampica al balcone, spia dalla finestra la bella (Lila) che ignara si spazzola allo specchio i fluenti capelli, si introduce nella stanza giungendole alle spalle...
Bravi come sempre i protagonisti; a questo proposito, mi scuso con Stella, non citata nel post precedente: devo a lei la costruzione e l'interpretazione dell'avatar dell'eremita. Grande Stella, che dopo l'Igor delle prime due parti riesce anche qui a risolvermi con grande efficacia un personaggio difficile, oltre che molto diverso - per fortuna! - dal suo solito aspetto.
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