Nel mio precedente post, dedicato alla conclusione delle riprese del terzo episodio di Frankenstein Story, parlavo del'abilità di Miru nel realizzare la sequenza della creatura; oggi, spulciando tra i miei contatti Flickr, ho trovato questa snap, realizzata di recente dalla bravissima Alii Vella, per cui mi tocca scrivere anche della bellezza di Miru. Eccola qui:
I discendenti dai vichinghi che, nell'11mo secolo, giunsero in Italia, crearono là il loro "Regno nel sole". Il nostro, mille anni dopo, si trova invece nella sim di Matamata, presso il mondo virtuale di Second Life. Siamo un gruppo di amici che si dedica al gioco, all'arte e alla produzione di "machinima", video di animazione in grafica 3D, a cui sarà in gran parte dedicato questo blog.
venerdì 30 ottobre 2009
lunedì 26 ottobre 2009
Frankenstein, La sposa: terminate le riprese!
A quasi un mese dal primo ciack, e a due dalla prima bozza di sceneggiatura, ieri sono state completate le riprese del terzo episodio del nostro Frankenstein Story. Ne sono molto felice, in primo luogo per aver concluso una lavorazione più lenta del previsto, in gran parte colpa mia - prima le vacanze, poi lo shock del ritorno dalle medesime - al punto che qualcuno nel gruppo a momenti dubitava che volessi portar davvero a termine questo episodio (ahimé). Ma felice soprattutto per l'ultima sequenza realizzata. Che è poi la prima di tutta la serie che non ho girato io: la camera questa volta è stata affidata a Miru che, pur nel limitato compito di seguire la creatura per una trentina di metri, è riuscita a distinguersi per drammaticità di ambiente e colori, esaltata dai contrasti di colore e dalle ombre che io ancora non sono riuscito a decentemente ottenere. Guardate l'immagine e giudicate voi stessi.
Per i prossimi video cercherò di attrezzarmi anche io, altrimenti mi sa che dovrò cedere la poltrona di regia (una seggiola, in realtà). Al prossimo post, mi auguro, verrà presentato il risultato definitivo.
sabato 17 ottobre 2009
Frankenstein: il rapimento
In attesa di definire le due scene principali dell'episodio, ho montato quella che sta in mezzo, il rapimento della bella da parte del mostro.
Si tratta di un "topos" narrativo e cinematografico, da Madame de Beaumont a King Kong, che non manca in nessuno dei film su Frankenstein dove la bella, solitamente, è la giovane fidanzata del dottore, possibilmente già in abito da sposa, come nel Frankenstein del 1931.
Ma se solitamente fra il "diversamente bello" e la fanciulla scocca l'amore, per la nostra creatura - con l'unica notevole eccezione, nel 1974, del film di Mel Brooks ("io sono... Sempre libera degg'io folleggiar...") - l'amore si direbbe proprio negato. La vendetta contro il proprio creatore stesso - che diventa ricatto nel film del '35 - spinge il mostro a questo gesto, non l'amore che pur tanto cercherebbe.
Ho costruito la scena in modo semplice, secondo un modello più volte sfruttato nel vecchio cinema: il mostro (Tristan) si arrampica al balcone, spia dalla finestra la bella (Lila) che ignara si spazzola allo specchio i fluenti capelli, si introduce nella stanza giungendole alle spalle...
Bravi come sempre i protagonisti; a questo proposito, mi scuso con Stella, non citata nel post precedente: devo a lei la costruzione e l'interpretazione dell'avatar dell'eremita. Grande Stella, che dopo l'Igor delle prime due parti riesce anche qui a risolvermi con grande efficacia un personaggio difficile, oltre che molto diverso - per fortuna! - dal suo solito aspetto.
martedì 13 ottobre 2009
Frankenstein: l'eremita cieco
James Whale, il regista del Frankenstein del 1931, realizza il suo "capolavoro" quattro anni più tardi, nel 1935, The bride of Frankenstein.
Sono due le scene indimenticabili di questo film, oltre la famosa sequenza finale, la creazione della sposa, la più riuscita è quella dell'incontro del mostro con l'eremita cieco. Ispirata dal vecchio padre cieco della famiglia De Lacey - beneficata dalla creatura nel romanzo di Mary Shelley - è una scena "commovente". Per il cieco il mostro è un amico a cui dà conforto e istruzione. la creatura si sente voluta bene, impara a parlare e gode della parola "friend". Come nel libro, la conclusione è tragica, appena qualcuno dotato del bene della vista (il figlio di De Lacey là, due cacciatori nel film) arriva a scorgere la creatura, la manda via brutalmente, l'idillio d'amicizia si interrompe e d'ora in poi il mostro - di cuore finora eccezionalmente tenero nel romanzo, ma anche nel film incredibilmente capace di dar commozione - sfogherà la sua rabbia contro gli uomini e tutti, soprattutto, contro il suo creatore.
Il quale solo, d'altra parte, potrebbe metter rimedio alla colpa di avere dato vita ad un essere tanto brutto: permettendo anche a lui di provare l'amore, creandogli una sposa.
Ecco qui le prime immagini dal set virtuale, ma devo confessare che la scena mi mette veramente in imbarazzo: anche perché dopo il bravo O.P. Heggie, creatore del personaggio, c'è stato Gene Hackman che lo ha reintepretato da par suo, ma in chiave magistralmente comica, nel film di Mel Brooks. Quale dei due incontrerà alla fin fine la mia povera creatura? Mmm... forse entrambi.
O.P.Heggie
Sono due le scene indimenticabili di questo film, oltre la famosa sequenza finale, la creazione della sposa, la più riuscita è quella dell'incontro del mostro con l'eremita cieco. Ispirata dal vecchio padre cieco della famiglia De Lacey - beneficata dalla creatura nel romanzo di Mary Shelley - è una scena "commovente". Per il cieco il mostro è un amico a cui dà conforto e istruzione. la creatura si sente voluta bene, impara a parlare e gode della parola "friend". Come nel libro, la conclusione è tragica, appena qualcuno dotato del bene della vista (il figlio di De Lacey là, due cacciatori nel film) arriva a scorgere la creatura, la manda via brutalmente, l'idillio d'amicizia si interrompe e d'ora in poi il mostro - di cuore finora eccezionalmente tenero nel romanzo, ma anche nel film incredibilmente capace di dar commozione - sfogherà la sua rabbia contro gli uomini e tutti, soprattutto, contro il suo creatore.
Il quale solo, d'altra parte, potrebbe metter rimedio alla colpa di avere dato vita ad un essere tanto brutto: permettendo anche a lui di provare l'amore, creandogli una sposa.
Ecco qui le prime immagini dal set virtuale, ma devo confessare che la scena mi mette veramente in imbarazzo: anche perché dopo il bravo O.P. Heggie, creatore del personaggio, c'è stato Gene Hackman che lo ha reintepretato da par suo, ma in chiave magistralmente comica, nel film di Mel Brooks. Quale dei due incontrerà alla fin fine la mia povera creatura? Mmm... forse entrambi.
domenica 11 ottobre 2009
Frankenstein: si riprende
Non ho finito di raccontare ancora la storia del nostro gruppo, ed ecco che il lavoro - pur sospeso per un periodo un po' più lungo del previsto - riprende. C'è la storia di Mary Shelley e la sua creatura da continuare.
L'avevamo promessa per l'inizio dell'autunno; non è che ci siamo rilassati più di tanto, ma c'era tantissimo da costruire prima di esser pronti. Lila si è messa al lavoro da subito, abbiamo ora la capanna dell'eremita - episodio cruciale nel romanzo, centrale nel secondo film di James Whale, da morire dal ridere in Frankenstein Junior: chi non ricorda il cieco interpretato da Gene Hackman? - e il mulino dove la creatura cerca rifugio alla fine del film del '31.
Questa scena l'abbiamo già realizzata, come si può veder dai fotogrammi qui accanto. Peccato che nel montarla abbia dovuto tagliare un po' di sequenze "significative": dal feroce cane lupo che ha inseguito il mostro, che qui si accucciava beatamente in mezzo alle fiaccole degli esagitati, fino alla bella miru che assieme alla fiaccola medesima impugnava un bel lanciafiamme. Un errore storico? no, uno strumento necessario, perché con le sole fiaccole quel dannato mulino non si decideva ad andare a fuoco.
Infine ieri sera abbiamo girato quasi tutta la scena finale, quella che dà il titolo all'episodio: "La sposa". Ecco, in questa snap, i protagonisti, al termine delle riprese, tirano un po' il fiato dopo essere stati a lungo vessati da quel tiranno del regista:
Da sinistra, Tristan, Miru, Tommaso e Lila. A presto, per le altre storie
L'avevamo promessa per l'inizio dell'autunno; non è che ci siamo rilassati più di tanto, ma c'era tantissimo da costruire prima di esser pronti. Lila si è messa al lavoro da subito, abbiamo ora la capanna dell'eremita - episodio cruciale nel romanzo, centrale nel secondo film di James Whale, da morire dal ridere in Frankenstein Junior: chi non ricorda il cieco interpretato da Gene Hackman? - e il mulino dove la creatura cerca rifugio alla fine del film del '31.
Questa scena l'abbiamo già realizzata, come si può veder dai fotogrammi qui accanto. Peccato che nel montarla abbia dovuto tagliare un po' di sequenze "significative": dal feroce cane lupo che ha inseguito il mostro, che qui si accucciava beatamente in mezzo alle fiaccole degli esagitati, fino alla bella miru che assieme alla fiaccola medesima impugnava un bel lanciafiamme. Un errore storico? no, uno strumento necessario, perché con le sole fiaccole quel dannato mulino non si decideva ad andare a fuoco.
Infine ieri sera abbiamo girato quasi tutta la scena finale, quella che dà il titolo all'episodio: "La sposa". Ecco, in questa snap, i protagonisti, al termine delle riprese, tirano un po' il fiato dopo essere stati a lungo vessati da quel tiranno del regista:
Da sinistra, Tristan, Miru, Tommaso e Lila. A presto, per le altre storie
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